A novembre 2018 scrissi “Fred e Rocco” (www.giannidallaglio.it/fred-e-rocco/) in cui presentai il nuovo arrivato, un cucciolo trovato per caso a Rocchetta Nervina, randagio e malaticcio, che dopo aver mezzo zampa a Villa Mergellina ha seminato sconquasso per più d’una settimana nella banda dei gatti di casa… e in me, che non avevo nessuna voglia di ricominciare con l’adattamento di un cucciolo in casa, l’ambientamento con gli altri gatti…. insomma, io ‘sto quinto figlio non lo volevo proprio, ecco. Invece Loredana, che lo aveva trovato e non poteva prenderlo a casa sua, ha insistito perché lo tenessi a casa …. E ha fatto benissimo.

Rocco ha portato una ventata di gioventù nella banda di gatti ormai tutti solidamente adulti; ha scatenato le frenesie di Paprika con cui gioca, corre, si inseguono, si arrampicano sugli alberi; con Polvere si scambiano coccole e zampate con uguale disinvoltura e condividono con me il letto per la notte; anche con i due “esterni” Macchia ed Ebano – a proposito: di Ebano, ultimo arrivato, credo di non aver ancora scritto nulla – è perfettamente disinvolto; insomma sprizza gioia di vivere da tutti i pori.

A maggio ’19 (www.giannidallaglio.it/bambini-rocco/) avevo scritto che Rocco mi faceva pensare a come sia facile trovarsi sul crinale che separa la vita dalla morte e cadere dal lato buono o da quello cattivo per qualche capriccio del Destino-Caso-Provvidenza senza avere nessun vero “merito” e nessuna vera “colpa”.

Oggi dico che Rocco mi fa pensare a quei bambini che vengono concepiti in situazioni genitoriali difficili e nascono o non nascono senza poter dire la loro. Rocco avrebbe potuto essere “abortito” se lo avessimo lasciato al suo destino di randagio di paese e oggi non sarebbe quel giovane felino sano e felice che è, con un’intensa vita sociale. E quando penso a come sarebbe più piatta oggi la vita sanremese (mia e degli altri gatti di casa) senza Rocco, capisco ancora meglio il valore dei bambini nati “nonostante”. Penso a Deva di Mioglia (www.giannidallaglio.it/deva-di-mioglia) che conosco, e immagino quelli che non conosco e che ora vivono e crescono anziché avere interrotto la loro esistenza allo stato di feto.

Non ne faccio una questione né religiosa né morale né etica. Non giudico chi abortisce. “Non giudicate, per non essere giudicati” è uno dei detti di Gesù Cristo che apprezzo di più. Non giudico, cònstato. Cònstato a titolo strettamente personale. A titolo strettamente personale cònstato che sono felicissimo di aver ascoltato Loredana, di aver messo da parte l’iniziale egoismo del quieto vivere e aver dato spazio a sentimenti di accoglienza e di vita. W Rocco.

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