Un giorno Papa Benedetto XVI disse che “il miracolo della Chiesa è di sopravvivere ogni domenica a milioni di pessime omelie”. Sono perfettamente d’accordo con lui. D’altronde l’arte oratoria, come il coraggio secondo Don Abbondio, se uno non ce l’ha non se la può dare. E si può essere un buon prete e un buon pastore d’anime anche senza essere facondi nell’eloquio.

Però quando mi succede – ma raramente, come diceva Govi – di imbattermi in una Messa in cui il celebrante “fa una bella predica” ringrazio in cuor mio il Signore e alla fine torno a casa più contento. Grazie all’amica Doris (per niente cattolica praticante, ma si sa che lo Spirito soffia dove vuole) ho conosciuto Frate Luca, un francescano che celebra la Messa prefestiva nella chiesa di N.S.degli Angeli a Voltri e ascoltando le sue omelie pensavo “ho fatto bene a farmi diciassette chilometri in Vespa da casa sin qui”.

Ho particolarmente apprezzato nella sua chiarezza e concretezza quella della prima domenica di Quaresima, quella delle “Tentazioni di Gesù” nel deserto (Lc 4,1-13); Frate Luca ha esplicitato le tre tentazioni a cui Satana sottopone Gesù: il potere economico “di’ a questa pietra che diventi pane”, il potere politico “gli mostrò in un istante tutti i regni di questa terra…”, il potere religioso “ai suoi angeli darà ordini…”.

Sono tentazioni per ogni essere umano di ogni epoca storica: il potere e la gloria nell’economia, nella politica, nella religione. Facilissimo vedere come esse agiscano tragicamente anche in queste settimane che stanno separando diabolicamente (“diavolo” com’è noto deriva dal verbo greco dia-ballein che esprime separazione e inimicizia) la comunità dei popoli europei che da qualche decennio stava cercando di trovare con fatica un modo di vivere e convivere senza troppe tensioni reciproche.

Come in tutte le guerre della storia anche in quella attuale le ragioni – anzi no, i torti politici, economici e in parte anche religiosi si intrecciano peggio del nodo gordiano di leggendaria memoria. Ci sarà una soluzione decente al casino che tanti hanno contribuito negli anni a costruire e alcuni ora cercano di risolvere massacrando persone innocenti? Lo sa solo Dio.

Tra pochi giorni ritornerà la Pasqua di Resurrezione che si dice debba essere un giorno di gioia e di serenità ma per il terzo anno consecutivo mi viene da ridere amaro quando ci penso; ci vuole davvero tanta fede per essere gioiosi in questo periodo. I Pinguini Tattici Nucleari cantavano ironicamente “Siamo felici come Pasque si, ma Pasque del 2020”; anche essere felici come Pasque del 2022 non mi pare sia una grande felicità…

(pubblicato – con poche modifiche – come articolo di fondo sul numero di marzo 2022 del Gazzettino Sampierdarenese)

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