Un secolo di Genova che vola

Rivista: Gazzettino Sampierdarenese
Editore: S.E.S. – Società Editrice Sampierdarenese
Luogo di pubblicazione: Genova
Data: Marzo 2010, anno XXXVIII, n°3

Descrizione

Trentamila persone per vedere il primo aereo nel cielo della città

Cent’anni fa: è passato un secolo dal 15 maggio 1910, quando trentamila persone accolsero come un eroe l’aviatore belga Joan Olieslager che sul suo Blériot IX compì il primo volo nel cielo di Genova, sette minuti al largo del Lido d’Albaro. Il secondo volo fu una cosa fatta in casa: Ciro Cirri era genovese, e si sollevò da terra su un velivolo costruito da se medesimo; divenne uno dei primi piloti brevettati nazionali e volò alcune volte su Genova, con la folla che lo acclamava, ma a fine maggio del 1911 si schiantò e morì, a 33 anni d’età. Venti giorni dopo la sua morte, per il 50° anniversario della proclamazione del Regno d’Italia, Genova accolse una competizione aerea sulla rotta Parigi-Roma; la terza tappa, Nizza-Genova, fu vinta da Roland Garros su Blériot XI che atterrò sulla riva del Bisagno presso la stazione Brignole.

Da allora ne sono passate di nuvole e di aerei nei cieli di Genova, via via più solidi, più grandi, più complessi, più comodi, più veloci. Grazie anche all’Aero Club di  Genova, nato  col nome di RUNA, Reale Unione Nazionale Aeronautica nel 1928, per volontà dei fratelli Giorgio ed Enrico Parodi e di Giorgio Profumo. L’Aero Club genovese è cresciuto e ha superato le difficoltà degli eventi storici grazie soprattutto a quattro figure importanti dell’aeronautica genovese e italiana: Giorgio Parodi, Carina Negrone, Fioravante Sbragi e Fabio Repetto. Il primo idroscalo, in porto, presso la Lanterna, con officina e hangar, risale ai tempi di Giorgio Parodi e delle trasvolate atlantiche di Italo Balbo del 1931 e 1933, che ebbe sei piloti genovesi nella squadra, festeggiati e acclamati al loro ritorno in città come non succedeva “dal ritorno del crociato Guglielmo Embriaco”. Dopo la seconda guerra mondiale fu Armando Piaggio, figlio dell’industriale aeronautico Rinaldo, a far ripartire l’Aero Club che per cause belliche era dovuto emigrare oltregiogo, a Novi Ligure. Ma il merito della rinascita va soprattutto a una donna: la marchesa Carina Negrone riportò il Club a Genova nel 1956 e quando nacque l’aeroporto sostituì gli idrovolanti con aerei terrestri, nel 1959. Da allora, sono più di 50 anni di ininterrotta attività nel Piazzale Nord dell’Aeroporto Cristoforo Colombo per il nostro Aero Club, che tramite la sua scuola di pilotaggio “Giorgio Parodi” – che è FTO Flying Training Organization, cioè  una  delle  scuole di eccellenza italiane ha brevettato migliaia di piloti privati e professionisti che volano per compagnie aeree nazionali ed estere. L’Aero Club fa molto per farsi conoscere e apprezzare e per diffondere la cultura aeronautica fra i giovani. Non è solo per il piacere – antico quanto l’uomo – di volare, che è un’emozione affascinante ed esaltante: imparare a pilotare un aereo significa imparare a conoscere meglio se stessi, ad assumersi responsabilità – verso la vita propria e altrui, ad affrontare con sicurezza situazioni insolite…

Attualmente presieduto da Antonio Fazio, con vicepresidente Enrico Noberini, l’Aero Club di Genova “combatte” contro i lacciuoli burocratici e gli alti costi gestionali imposti dalle normative nazionali per mantenere alto (è il caso di dirlo) il nome di Genova in campo aeronautico; con la consapevolezza che se in Italia ci fosse verso il volo privato l’attenzione che esiste in altre nazioni europee, l’Aero Club potrebbe diventare un’ulteriore motivo di attrazione turistica verso Genova e la Liguria: qui il clima permette di volare praticamente tutto l’anno e il Club ha la sua sede a due passi dalla nuovissima Marina Aeroporto, permettendo ai foresti italiani – e soprattutto stranieri che giungessero per via aerea di unire la passione del volo con quella del mare… Sarebbe un turismo certamente d’elite ma in grado di creare lavoro diretto e indotto in loco, nei campi della meccanica aerea, della ricettività, dei servizi, e Dio sa quanto bisogno abbiamo di trovare nuove occasioni di lavoro non banali e innovative per i liguri giovani e meno giovani in questi anni di crisi.

Ci sarebbero ancora molte cose da dire sull’Aero Club e sulle sue attività, e probabilmente le diremo in uno dei prossimi numeri del Gazzettino…

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