Descrizione
Zum Zeri: sembra il nome di una località esotica, come Ko Samui o Zanzibar. Invece “lo Zum” è la più settentrionale località sciistica della Toscana, irripidita sul Passo dei Due Santi che mette in comunicazione i faggi altissimi dell’alta Lunigiana con le foreste della val di Taro parmense. Sui prati intorno alle piste da sci pascolano le pecore Zerasche, una razza ovina autoctona tutelata dal presidio Slow Food dell’“Agnello di Zeri”, che fornisce – suo malgrado – una carne gustosissima e tenerissima. Ma non sono né lo sci né gli agnelli la causa del fascino di Zum Zeri. Le immense faggete del crinale e soprattutto gli ameni boschetti che le sostituiscono alle quote inferiori sono un paradiso bucolico, sono la realizzazione concreta, in “legno e foglie” di quegli ambienti pastorali di cui sono ricche letteratura e pittura occidentale dai Greci all’Ottocento: camminando in questo gentile paesaggio di erbe e alberelli non stupirebbe imbattersi in un gruppo di ninfe che si rinfrescano all’acqua di una sorgente, o in Diana stessa che caccia un capriolo; si potrebbe ascoltare la musica di un flauto suonato da uno scalzo giovinetto a guardia di armenti o da un satiro, o da Pan in persona; si potrebbe “truovar pasturella” di cui inopinatamente invaghirsi e con lei passar la notte conversando di cose futili e profonde mentre le fronde stormiscono alla brezza e una milionata di stelle illumina il cielo; Vega brilla allo zenith e una striscia di Via Lattea rischiara l’orizzonte. Un satellite artificiale attraversa la volta celeste con la sua luce arancione e qualche stella cadente brucia rapida e sparisce prima di poter esprimere il fatidico desiderio…