Descrizione
In agosto c’è stato il ponte. A fine ottobre è arrivata la Mega Perturbazione Nazionale a Rapallo, Santa Margherita, Portofino, Alassio, Boccadasse, San Carlo di Cese eccetera… Non si può dire che la Liguria abbia vissuto un buon 2018. Ma che dire dei boschi del Cadore, delle famiglie annegate in Sicilia, delle inondazioni nell’Aude in Francia, della California dove alberi, animali e persone sono bruciati a decine, centinaia, migliaia. La “guerra del clima” è una questione ben più grossa e ben più grave del crollo del ponte Morandi e anche dello spread e delle chiacchiere da bar spacciate per autorevoli dichiarazioni politiche in Italia come altrove nel mondo. Perché gli sfracelli del clima non sono limitati nello spazio, non rispettano confini e sovranismi, e non è roba che va ben, quest’anno è andata così ma l’anno prossimo sarà di nuovo tutto tranquillo come prima. L’anno prossimo sarà peggio. Magari – Dio voglia – non qui da noi in Liguria, ma da qualche parte del mondo sarà peggio. Direte: ma tutto questo cosa c’entra col Gazzettino Sampierdarenese? C’entra. Io trovo ridicoli e penosi quelli che dicono “ma cosa ci possiamo fare, cosa c’entriamo noi?” C’entriamo, altroché. C’entriamo per ciò che facciamo nelle nostre vite quotidiane e c’entriamo a livello di politica nazionale e internazionale, che dipende fortemente dai nostri singoli comportamenti di cittadini. Certo, siamo tanti, siamo sempre di più, sette miliardi e mezzo di animali Homo sapiens hanno un enorme impatto sul funzionamento della “macchina Terra”, che non può crescere di dimensioni e di risorse con l’aumentare della popolazione umana. Ma se all’impatto generato dall’essere in tanti aggiungiamo le conseguenze delle nostre azioni cortomiranti, poi non possiamo stupirci quando arrivano i guai. E allora? Eh… La Soluzione Giusta forse non ce l’ha nessuno ma più che una soluzione globale e definitiva da prendere “altrove” io credo servano piuttosto tanti piccoli contributi per tante soluzioni parziali da realizzare insieme “tutti noi”. Perché per il cambiamento del clima valgono le parole di John Donne: “non chiedere mai per chi suona la campana. Essa suona per te”.