STARAVERGONZE: stara le vergonze in chiorbe il sabedì.

Utilissimo utensile, indispensabile in ogni famiglia italiana, reperibile sul Corriere dei Piccoli numero 8 del 1971, a pag.63, in una storia di Zorry Kid, quelle dove c’era Don Pedro Magnapoco, governatore della California, con la sua brutta figlia Alonza Alonza detta Alonza che prendeva a ceffoni il capitano Perfidio Malandero, e c’erano Alvaron de la Gota, nonno irascibile e gottoso di Zorry Kid, e Carmelito Battiston, suo fido servitore che sapeva leggere ma non sapeva scrivere per cui capiva i fumetti degli altri personaggi ma i suoi erano tutti bianchi…. Tutti quanti sotto la regia di quel genio della surrealtà che fu Benito Jacovitti.

Cercando su internet si trovano parecchie persone che ancora si ricordano ‘sto staravergonze, come ricordano pure il piede pirlipon, che s’attruga spesso nei bistronghi tarlatanati. Non credevo che ci fossero ancora tanti nostalgici di Jacovitti. Mi fa piacere. Tutti più o meno miei coetanei, immagino.

Zorry Kid e i vari Corriere dei Piccoli 1971 che lo contengono, rilegati in tre volumi rossi da mia nonna 44 anni fa, stanno allineati in buon ordine in una delle librerie di casa mia a Genova, insieme alle analoghe annate 1936 e 1937, che mia nonna a suo tempo aveva conservato e rilegato per mia mamma. Altri “Corrierini” similmente rilegati in volumi di colore rosso, degli anni 1967 e 1972, sono nella casa di Ormea.

Li apro e li sfoglio un paio di volte all’anno – la più recente, casus belli di questo messaggio, è stata pochi giorni fa – ma nonostante questa saltuarietà sono ben contento di averli e di conservarli. Perché sono sia documenti storici rappresentativi di un’epoca sociale e politica nel bene e nel male ben diversa da quella attuale, sia una memoria di un Gianni anch’egli inevitabilmente diverso da quello attuale, altrettanto “nel bene e nel male”.

Al di là del piacere personale di rileggere storie buffe o avventurose che avevo apprezzato ai tempi dell’infanzia e adolescenza, (Zorry Kid ma anche Michel Vaillant, Luky Luke, Umpa-Pah, Dan Cooper, Luc Orient, i puffi, il Dottor Oss, Poldino Spaccaferro, Corto Maltese, Dany Futuro…) questi giornalini per ragazzi di quasi mezzo secolo fa sono secondo me interessanti e meritori di essere conservati perché nelle loro pagine contengono pezzi della storia dell’Italia.

Ormai ho un’età in cui mi è ben nitido il senso del tempo che scorre in avanti senza fermarsi mai a guardarsi indietro; pertanto apprezzo la possibilità di avere sotto mano qualche oggetto materiale e concreto che mi aiuti a mantenere la memoria di ciò che il mondo intorno a me è stato “or è molt’anni”, quando quasi tutto per me era ancora da fare e da capire. E il settimanale Corriere dei Piccoli – poi Corriere dei Ragazzi – a racconti e avventure univa sempre qualche pagina di notizie di cronaca, musica, scienze, lettere dei lettori, riferiva le ipotesi di sociologi e scienziati su come sarebbe stato il mondo e la vita quotidiana nell’ancor lontano e quasi mitico Duemila…sbagliavano, quei futurologi che vivevano in anni in cui i telefoni erano grigi con la rotella e c’era l’Unione Sovietica, ma non li si può rimproverare per aver sbagliato quasi tutte le loro previsioni. Chi tra noi sa prevedere come saranno il mondo e la vita quotidiana nel 2050?? Ma ciò che voglio dire è che sul Corrierino oltre ai fumetti c’erano notizie e informazioni legate alla vita reale del momento, per ciò lo considero un ottimo testimone della storia, un interessante “documento di archivio”. Non mi stupisce che alla Fiera del Libro di dicembre in Galleria Mazzini tutti gli anni ne vendano qualche numero degli anni Cinquanta e Sessanta.

 

(Scritto il 3 novembre 2016)

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