Descrizione
L’ho conosciuto tardi, Ezio. Tardi rispetto ai “vecchi” del Gazzettino, tardissimo rispetto ai cittadini di San Pier d’Arena che lo hanno avuto e amato come medico e come storico della loro città. Durante le prime (piacevolissime, per me) riunioni mensili di redazione a cui partecipai nella scomparsa sede di via Cantore mi incuriosiva un suo modo di partecipare fatto, per come me lo ricordo, di ampi silenzi mente gli altri dicevano, commentavano, interloquivano, divagavano; ricordo che qualche volta mi era venuto il dubbio – lo conoscevo ancora pochissimo – che si stesse annoiando, o che avesse sonno… poi interveniva, senza sproloquiare, e non ricordo di avergli mai sentito dire una cosa che suonasse superflua e inopportuna. Ho avuto il piacere di conoscerlo come medico di famiglia “non ufficiale” quando per alcuni mesi ha dato assistenza soprattutto emotiva e spirituale (gratuita) a una anziana e cocciuta zia di mia moglie, che detestava tutti i medici ma era rimasta affascinata da quell’uomo grande – in senso anche fisico – e fraterno. Sentirlo parlare con la Zia Meletta mi rendeva chiaro il concetto di “medicina olistica”. Non so se lui abbia mai usato quel termine, ma per quel poco che l’ho visto all’opera con la zia credo di aver capito perché l’Ezio medico ha lasciato un così buon ricordo di sé. Sull’Ezio storico della sua città beh, il Gazzettino continua a darne mensile testimonianza…